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Miele uniflorale, millefiori e melata

31 Dicembre 2014 - 21:25 CET Categoria: ApiCultura A+ / A-

Miele uniflorale, millefiori e melata sono solo classificazioni convenzionali per indicare i diversi tipi di miele e la loro origine botanica.
Il miele viene prodotto dalle api a partire dal nettare dei fiori, che le api trasformano e raffinano, fino a trasformarlo nel miele che l’apicoltore in gran parte raccoglie come frutto del suo lavoro.

Il miele si distingue in:

  • uniflorale (prevalenza di una specifica disponibilita’ di fioritura nel periodo di raccolta del nettare. ad es.: m. di acacia)
  • multiflorale (non e’ quantificabile una netta prevalenza di raccolta di nettare da una pianta specifica. ad es.: il m. di millefiori o millefiori.
  • melata (non di origine floreale, prodotto a partire dalle secrezioni prodotte da alcune piante a seguito dell’azione degli afidi. melata o miele di melata)

Il miele e’ buono, e’ sano e fa bene alla salute. Ha un alto valore nutritivo perche’ e’ composto da zuccheri semplici (o monosaccaridi), quali fruttosio e glucosio, che vengono bruciati molto velocemente dal nostro organismo e traformati in energia in brevissimo tempo.

Oltre agli zuccheri, contiene anche aminoacidi, enzimi, ormoni, sostanze ad azione antibiotica, vitamine e diversi sali minerali (o oligoelementi).

Facilita l’assorbimento del calcio  e contiene sostanze che favoriscono la crescita e lo sviluppo.
La presenza di molti oligoelementi, tra i quali il calcio, il ferro, il fosforo, il manganese, il rame e lo zolfo, lo rendono un ottimo ricostituente naturale, ancora piu’ potente se abbinato al consumo di polline. Il miele di melata (o semplicemente melata), come e piu’ dei mieli del periodo estivo, e’ particolarmente ricco di sali minerali ed e’ il piu’ indicato sia come alimento durante la crescita e lo sviluppo dei bambini, sia come integratore alimentare per chi pratica attivita’ sportiva e fisica.

La qualita’ del miele

La qualita’ di un miele dipende principalmente dai nettari che lo costituiscono ed anche da fattori esterni, come l’andamento meteorologico, il metodo di raccolta ed estrazione e l’umidita’ del luogo di maturazione.

vasetti di miele italiano di millefiori primaverili ed estivi

vasetti di miele italiano di millefiori primaverili ed estivi anno 2014

A seconda del suo utilizzo da parte dell’alveare, condizioni climatiche permettendo, il miele viene progressivamente asciugato dall’acqua che ancora contiene ed utilizzato subito o accumulato e stoccato nei favi da miele, che sono i piu’ esterni dell’arnia, per conservarlo e consumarlo durante l’inverno. Per la raccolta del miele, l’uomo aggiunge al di sopra dell’arnia una “stanza aggiuntiva”, detta melario, che conterra’ i favi fatti dalle api per conservarvi il miele da conservare. Una rete, chiamata escludi-regina, impedira’ alla regina di raggiungere il melario e quindi di covare nelle celle, che conterranno solo m., che poi verra’ raccolto dall’apicoltore.

La presenza di acqua nel miele ne pregiudica la capacita’ di conservazione nel tempo. Essendo un alimento quasi saturo [60% – 95%] di zuccheri [84% il limite di saturazione del saccarosio in acqua] non favorisce ed anzi impedisce la crescita e proliferazione batterica (nell’acqua presente al suo interno). Durante il processo di maturazione naturale del miele, la presenza di una eccessiva quantita’ di acqua ne potrebbe determinare la fermentazione, che lo renderebbe inutilizzabile, sia per le api, che per l’uomo.

Miele italiano

Questi sono solo alcuni dei tipi di miele uniflorale italiano, prodotti a partire dal nettare dei fiori delle piante che crescono sul territorio italiano. Parlo di miele italiano, perche’ il miele puo’ essere identificato a partire dalle tracce e quantita’ di pollini, autocotoni o tipici del nostro territorio, che presenta al suo interno. Lo spettro pollinico del miele dipende quindi dalla vegetazione presnte della zona di produzione. All’esame melissopalinologico, nel miele prodotto in Italia c’e’ sempre la presenza di sulla (Hedysarum coronarium), che rende tipica l’origine geografica italiana del miele.

Alcuni dei nostri mieli uniflorali:
  • abete
  • arancio
  • cardo
  • castagno
  • colza
  • corbezzolo
  • girasole
  • edera
  • erba medica
  • erica
  • eucalipto
  • lavanda
  • melata d’abete
  • melata di quercia
  • robinia (acacia)
  • rosmarino
  • rovo
  • sulla
  • tarassaco
  • tiglio
  • zagara
Alcuni dei nostri mieli multiflorali:
  • agrumi
  • fruttiferi (pero, melo, pruno, mandorlo, cilliegio)
  • melata di latifoglie
  • millefiori
  • millefiori primaverili
  • leguminose (trifoglio, erba medica, lupinella, ginestrino)

Miele straniero

Sul mercato italiano si trovano anche mieli di provenienza sia comunitaria. che extracomunitaria. L’origine del miele e’ importante e sarebbe preferibile consumare soltanto miele italiano, meglio se solo della propria regione o provincia di residenza. In mancanza d’altro (o di tempo per trovarlo), spagnoli, francesi ed ungheresi producono del buon miele, i neozelandesi producono un m. unico al mondo, il Manuka o m. di Manuka. I cinesi sono i maggiori produttori al mondo di miele d’acacia, che e’ il piu’ scadente presente sul mercato, quindi difficilmente troverete in etichetta la dicitura “miele extracomunitario, paese d’origine cina”, ma sara’ miscelato con altri mieli comunitari e venduto come miele di origine comunitaria ed extracomunitaria. Conviene sempre leggere attentamente le etichette, prima di acquistare qualsiasi alimento. Io preferisco il miele italiano, prodotto dal nettare dei fiori nostrani.

Last Updated on 25 Dicembre 2015 by OrsoMiele

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